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Coronavirus a Roma: dopo l’istituzione dei controlli direttamente all’aeroporto di Fiumicino per chi arriva dal Bangladesh, emergono nuovi casi positivi. Come rende noto la Regione Lazio, tra i risultati dei tamponi effettuati ieri ai passeggeri del volo speciale Dacca-Roma sono già sette i nuovi contagi accertati, per un totale di almeno 21 positivi, mentre si attende l’esito degli ultimi test. Dopo la richiesta della Regione, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato di aver sospeso i voli dal Bangladesh.
Nella giornata di ieri, 225 passeggeri provenienti dal Bangladesh sono stati sottoposti ai test di sieroprevalenza e di questi, 14 erano risultati positivi e sottoposti a tampone. Alcuni passeggeri, fa sapere l’Assessorato alla Salute della Regione Lazio, avevano anche una leggera febbre. Tutti i passeggeri provenienti da Dacca sono stati posti in isolamento.
La Regione Lazio ha chiesto lo stop ai voli dal Bangladesh, dal momento che non garantiscono livelli di sicurezza adeguati. Una richiesta drastica ma necessaria, anche se la sospensione dei voli diretti tra Dacca e Roma potrebbe non bastare: molti passeggeri provenienti dal Bangladesh, infatti, giungono a Fiumicino a bordo di aerei con scalo in altri paesi ritenuti più sicuri. Alessio D’Amato, assessore regionale alla Salute, ha spiegato: «Abbiamo disinnescato una vera e propria ‘bomba virale’. A seguito dell’ordinanza regionale tutti i passeggeri del volo infatti sono stati sottoposti al test sierologico, al test molecolare e all’isolamento. Questo conferma che non ci sono le condizioni di sicurezza da quella provenienza e i voli vanno sospesi. Se non avessimo messo in piedi una imponente macchina dei controlli questi passeggeri molto probabilmente sarebbero stati a loro volta un vettore di trasmissione del virus presso le loro comunità».
La richiesta è stata subito accolta da Roberto Speranza. Il ministro della Salute ha infatti spiegato: «La quarantena per chi viene da Paesi extra UE ed extra Schengen è già prevista ed è confermata. Ma dopo tutti i sacrifici fatti non possiamo permetterci di importare contagi dall’estero. Meglio continuare a seguire la linea della massima prudenza».
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